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Venosa (Basilicata)

Cosa vedere a Venosa

Venosa si trova in provincia di Potenza, nel cuore della Basilicata, precisamente nell’area del Vulture Melfese.

Il fascino di Venosa risalta immediatamente al visitatore nel momento in cui sta raggiungendo la città, ammirando la sua collocazione all’interno dell’Appennino Lucano in una cornice di inestimabile bellezza.

Luogo di nascita del madrigalista Carlo Gesualdo di Venosa e del grande poeta latino Orazio, Venosa è un piccolo centro davvero interessante da visitare, affascinante sia dal punto di vista storico che per l’importanza culturale.

Non a caso Venosa è rientrata a pieni meriti nella classifica de “I borghi più belli d’Italia”.


La Basilicata è una terra ricca di fascino e di storia e molte delle sue città hanno un indubbio interesse dal punto di vista artistico e culturale.

Scopriamo insieme quindi cosa rende peculiare il caratteristico borgo di Venosa, quali sono i segreti da scoprire, insomma cosa ha da regalare Venosa a chi si avventura per le prime volte all’interno del suo territorio.

Venosa: Storia e origine del nome

Diverse sono le ipotesi sull’origine del nome della città di Venosa, l’antica Venusia.

C’è chi la rintraccia nella sua fondazione in onore di Venere, chi nell’abbondanza dei vini (vinosa), o dalle vene d’acqua che scorrono nel territorio o nel clima particolarmente ventilato (ventosa).

La tradizione storica di Venosa è antichissima e risale addirittura agli anni antecedenti la nascita di Cristo.

La cittadina, probabilmente fondata dalle popolazioni latine, fu strappata dai Romani ai Sanniti nel 291 a.C. dal console Lucio Postumio Megello, che ne fece una colonia romana dal nome Venusia.

Nel 190 a.C. la fondazione della Via Appia è occasione di forte sviluppo del centro urbano.

Nell’89 a.C. Venosa ricevette il titolo di Municipium (città romana), ottenendo il diritto di voto e di cittadinanza per i suoi abitanti.

Nel 65 a.C. proprio a Venosa nacque uno dei più celebri poeti del mondo latino: Orazio (Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.).Con l’apporto di nuovi coloni, Venosa acquisì un grande sviluppo, data anche la sua collocazione privilegiata nella Via Appia (una delle più importanti vie di comunicazione dell’antichità), che collegava Roma a Brindisi.

Nel 70 d.C. a Venosa si insedia una colonia ebraica, probabilmente la più antica d’Italia. Sulla collina della Maddalena, poco fuori le mura fortificate, è possibile ammirare sia catacombe ebraiche che sepolture cristiane.

Verso la fine del secolo fu saccheggiata dai Saraceni e nel Medioevo il signore della città Pirro del Balzo iniziò la costruzione del castello e della cattedrale di Sant’Andrea.

Nel 1581 il madrigalista Carlo Gesualdo ricevette il titolo di Principe e la città vive un lungo periodo di intense attività culturali.

Nel 1861, con l’unità d’Italia, Venosa viene conquistata dal brigante Carmine Crocco.

Semplicemente passeggiando per le stradine del centro storico di questa città si viene catapultati in un periodo lontano ricco di fascino e suggestioni.

Molti visitatori sono attratti dalla visita alla Casa di Orazio e che attira ogni anno migliaia di turisti, ma ci sono tante altre attrazioni e luoghi da visitare.

Cosa visitare a Venosa: i luoghi di interesse artistico

La città di Venosa è un vero e proprio gioiello che assicura relax e intrattenimento che si abbinano perfettamente a Storia, Arte e Cultura.

Chi si reca a Venosa non può evitare di recarsi al Parco Archeologico, un museo a cielo aperto all’interno del quale è possibile ammirare le antiche terme romane, i resti di ville romane di incomparabile bellezza, le catacombe, le tombe a ipogeo e lo stupendo anfiteatro.

Molto interessanti sono anche i resti di un villaggio risalente all’era paleolitica e che quindi potrebbe risalire a un’epoca compresa tra i 300000 e 600000 anni fa.

Ovviamente l’interesse storico culturale è dovuto anche a testimonianze più recenti quali, ad esempio, i resti del Castello Longobardo e del Castello Aragonese che fu costruito nel 1470 da Pirro del Balzo.

L’interesse di questo castello è elevato in quanto, dopo un primo periodo in cui la struttura con le sue quattro torri di avvistamento fu utilizzata prettamente per finalità militari, successivamente venne destinata a dimora della famiglia Gesualdo.

L’esponente più noto fu appunto Carlo Gesualdo, grande ed apprezzato compositore nel XVII secolo di madrigali, che nel castello accolse l’Accademia dei Rinascenti e che successivamente fu costretto a fuggire da Venosa, dopo aver assassinato la moglie e il suo amante.

Chiesa della Santissima Trinità

L’abbazia benedettina fu costruita in epoca normanna e rappresenta uno dei migliori esempi dell’architettura dell’epoca.

Si compone di tre parti: la Chiesa Vecchia, la Chiesa l’Incompiuta e il Battistero. L’impianto della chiesa è quello tipico paleocristiano e all’interno è possibile ammirare diversi affreschi del XIV e XVII secolo e alcune preziose tombe di personaggi illustri di quel tempo.

Chiesa l’Incompiuta: il capolavoro artistico di Venosa

A questa chiesa è stato attribuito il nome “Incompiuta” proprio perché fu iniziata dai benedettini e non fu mai completata.

I monaci volevano farne la “Chiesa Nuova” in quanto la chiesa vecchia non era più in grado di ospitare il crescente numero di fedeli.

Nel momento in cui ci si trova davanti alla Chiesa Incompiuta della Trinità, un vero e proprio monumento realizzato in pietra, si resta davvero a bocca aperta.

Nonostante il passare degli anni, il suo fascino è in continua crescita probabilmente perché l’intero complesso si compone di più edifici facenti parte di epoche e stili differenti.

L’edificio più antico è appunto la Chiesa Vecchia, realizzata nel V secolo sui resti di un vecchio tempio romano, alla quale poi in epoca benedettina si è aggiunto il monastero.

Ulteriori siti di interesse storico e artistico a Venosa sono rappresentati dalla Cattedrale di Sant’Andrea, di una bellezza unica caratterizzata dalle sue navate su cui si trovano archi a sesto acuto, dalle Chiese di San Rocco e San Filippo Neri e dalle diverse fontane artistiche che si trovano in città.

La Casa di Orazio

La casa di Quinto Orazio Flacco è un sito risalente al I secolo d. C.

Il piccolo immobile risulta parte di una casa patrizia composta da vari ambienti termali, tra cui un calidarium, una stanza rotonda destinata ai bagni in acqua calda e da un altro vano rettangolare.

Nei mattoni a legatura reticolata (opus reticulatum), la facciata esterna mostra i tratti tipici dell’architettura romana. A sinistra dell’ingresso si nota un avanzo di scultura incastonata nel muro, mentre la finestra ha forma di ferro di cavallo.

La Casa di Orazio è visitabile su prenotazione.

Cosa mangiare a Venosa

Venosa vanta un’ottima tradizione culinaria con alcuni piatti veramente gustosi.Ad esempio, una delle ricette più quotate è quella degli Strascinati, una pasta molto appetitosa che viene condita con sugo e cacioricotta grattugiato.

Altro piatto tipico sono le cosiddette “Lagane e Ceci” ovvero un tipo di tagliatelle a base di farina di grano duro già conosciute ai tempi dell’Antica Roma che si ottengono da una sfoglia circolare, arrotolata su sé stessa e tagliata a listarelle con un diametro di circa un centimetro.

Vengono preparate con ceci, olio d’oliva, pomodori pelati, basilico, aglio, sale e pepe.

E come non parlare del vino? Il famoso Aglianico del Vulture, dal profumo delicato e dall’intenso colore rubino, al quale ogni anno viene dedicato un evento speciale dove poter gustarne un buon calice.

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