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Basilicata: i giochi più famosi della tradizione della regione

La Basilicata è una regione incredibilmente straordinaria non soltanto per quanto riguarda le sue attrazioni, la sua storia e le sue bellezze, ma anche per la tradizione che può essere donata da numerosi elementi che sono parte della cultura locale.

Che si tratti, ad esempio, di cibo e di piatti tipici della regione o di altri esempi del grande successo della cultura della Basilicata, visitare questa regione e venire a contatto con la stessa passa attraverso numerosi simboli della tradizione locale, che permettono di entrare a far parte a pieno merito di una storia ultrasecolare, molto diversa rispetto a tante altre regioni italiane.

Una delle realtà più radicate in Basilicata è quella del gioco, in particolar modo attraverso alcuni giochi che hanno fatto la storia e che sono diventati così importanti per la tradizione del luogo da essere, addirittura, diventati Patrimoni immateriali UNESCO. Ma quali sono i giochi più famosi nella tradizione della regione Basilicata?

Pizzicantò

Tra i giochi più famosi nella tradizione della Basilicata c’è sicuramente il Pizzicantò. In realtà, si tratta di una tradizione molto diffusa nelle regioni meridionali in Italia, come la Basilicata e la Calabria.

Il gioco consiste nel riproporre un’antica usanza che portava i lavoratori, soprattutto tra operai e manovali, a raggrupparsi sotto forma di torre, per la realizzazione dei lavori più umili e difficoltosi.

Ciò prevedeva, naturalmente, uno spirito di coesione e collaborazione sociale tra uomini che, qualora avessero realizzato un movimento sbagliato, sarebbero caduti. Il gioco tenta di riproporre questa stessa re, per mezzo di un clima festoso, con una torre di uomini intenta a girare su se stessa evitando di cadere. Naturalmente, vince chi riesce a trovarsi in piedi per la maggior parte del tempo. Il gioco è così tanto importante, nella tradizione della Basilicata, da aver ottenuto il patrimonio immateriale e da parte dell’UNESCO.

Scopone scientifico

Gioco molto conosciuto e amato non soltanto nella tradizione della Basilicata ma anche in altre regioni, come la Campania, lo scopone scientifico può considerarsi come una vera e propria istituzione simbolica dei giochi a carte. Si tratta di un gioco molto complicato da realizzare, oltre che una variante della scopa che potrà essere realizzata soltanto dai giocatori più esperti, oltre che da coloro che hanno una grande conoscenza del gioco, della strategia, oltre che è una buona memoria.

Lo scopo del gioco è semplice: così come nella scopa, bisogna fare più punti degli avversari, raggiungendo una cifra simbolica come 11 o 21 punti.Il cambiamento sostanziale, rispetto alla scopa, è determinato dal fatto che non esistono carte già presenti a terra, ma bisognerà giocare con 2 o 4 giocatori e 10 carte per ognuno.

In altre parole, non c’è alcuna grazia di non subire scopa, dunque bisogna tenere bene a mente le carte che sono uscite, che potranno uscire, comprendendo anche la strategia dell’avversario e sapendo come realizzare la propria mossa. Nelle tradizioni popolari più radicate, lo scopone scientifico è un gioco all’interno del quale non si fiata, dal momento che molto spesso viene accompagnato anche a scommesse o, semplicemente, all’onore di battere uno storico rivale nel gioco.

Sette e mezzo

Per comprendere che cosa sia il sette e mezzo, basti pensare ad una variante del gioco che è molto conosciuta in tutto il mondo, soprattutto nelle realtà dei casinò online come https://casino.netbet.it/: si parla del blackjack. In effetti, scopo del gioco è uguale: bisognerà avvicinarsi quanto più possibile alla cifra di sette e mezzo, con le figure che valgono mezzo punto e tutte le altre carte che, invece, vedono il proprio punteggio corrispondere al numero stesso.

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