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Leggende lucane: ecco le più belle

Il nostro Paese è bellissimo non solo per la possibilità di ammirare panorami naturali meravigliosi, ma anche per la ricchezza storica e per la tradizione dalla quale è possibile attingere per aneddoti a dir poco speciali. Tra questi, rientrano le leggende locali.

Chiunque abbia un minimo di curiosità si interessa a questo tema. Tra la ricerca di informazioni sui bonus deposito casino online e un giro sui social, non manca un focus sulle fonti che parlano di tradizioni folcloristiche e leggende affascinanti. Quali sono le più importanti riguardanti la Lucania? Scopriamone assieme alcune nelle prossime righe.

La madonnina di terracotta

Questa leggenda racconta di una famiglia formata da una madre paralitica con due figli. I tre abitavano in una misera dimora in una valle. I due fratelli erano molto diversi tra loro. Pietro era abituato a lavorare per mandare avanti la famiglia. La sorella Gigia, invece, oziava e si lamentava tutto il giorno.

Una sera, dopo che Pietro non era tornato a casa, Gigia decise di andare a cercarlo, con la contrarietà della madre. La donna sull’orlo della disperazione, chiese a una statua della Madonna in terracotta di proteggere i suoi figli.

La mattina dopo Pietro tornò a casa affermando di essere stato aggredito da due lupi ma di essere riuscito a salvarsi. I due immensi animali nel frattempo apparvero nella valle inseguendo Gigia. Anche lei riuscì a salvarsi. I due fratelli, dopo essersi inginocchiati davanti alla statua della Madonna per ringraziarla, videro la madre alzarsi dopo tanti anni dalla sua sedia di paralitica.

La cattedrale di Acerenza e il Santo Graal

La Basilicata è costellata da meravigliosi borghi famosi in tutto il mondo. Uno dei più belli è senza dubbio Acerenza, paesino di poco più di 2000 abitanti in provincia di Potenza.

Quando lo si chiama in causa, è necessario ricordare che la locale cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Canio Vescovo, è avvolta da una leggenda che va ben oltre i confini della piccola e preziosa perla che è la Basilicata.

C’è chi dice che in questo edificio sacro, considerato tra i più suggestivi della Regione, sia custodito niente meno che il Santo Graal, ossia il calice utilizzato da Gesù per celebrare la santa cena.

A cosa è dovuta questa credenza? Al fatto che, in diverse testimonianze storiche, si parla di Acerenza come di un luogo di passaggio per i crociati di ritorno dalle imprese in Terrasanta. C’è chi parla anche della scelta, da parte del fondatore dell’Ordine dei Templari Ugo dei Pagani, della cattedrale di Acerenza come luogo di ristoro per i cavalieri che avevano combattuto per liberare il Santo Sepolcro.

La leggenda di Elena degli Angeli

Tra le leggende lucane più affascinanti e tristi figura anche quella di Elena degli Angeli. Elena Ducas, moglie di Manfredi di Svevia, sposato da giovanissima nel 1259, visse diversi anni felici assieme al consorte e ai figli presso il Castello di Lagopesole, maniero in provincia di Potenza.

Dopo la sconfitta dell’esercito di Manfredi da parte delle truppe guidate da Carlo d’Angiò, di frazione guelfa, Elena, nel tentativo di fuggire a Trani, venne catturata e segregata nel castello dove aveva trascorso anni di grande felicità accanto all’uomo che, sposato per motivi politici, era poi diventato il grande amore della sua vita e il padre dei suoi figli.

Dopo qualche anno, si lasciò morire di inedia. Secondo la leggenda, nelle notti di luna piena, per la precisione al momento del tramonto, si sentirebbe il suo pianto salire dal maniero. La tradizione lucana parla di una divisione dei due amanti anche da morti. Il fantasma di Manfredi, infatti, si aggirerebbe in groppa al suo cavallo alla ricerca dell’amata moglie e dei due figli. I due, però, non si possono incontrare in quanto non riescono a vedersi.

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